Friday, December 17, 2021

Un pensiero per Mike Russler


 

Le varie generazioni si susseguono, con le loro differenze e incompatibilità ma spesso tutto ciò è solo sulla superficie: andando più a fondo troviamo somiglianze e similitudini che le rendono molto più unite – in fondo siamo esseri umani, l'età non ci differenzia realmente a parte l'estetica.

Ma qual è il filo conduttore che unisce le generazioni? Forse è proprio il male di vivere che nasce in noi nell'adolescenza, in alcuni anche prima, e che ci portiamo nell'età adulta con il bagaglio di esperienze proprie del passare degli anni. Questo malessere può prendere tante forme, c'è chi lo prova con maggiore forza, chi con minore, chi riesce a sedarlo, chi lo fa crescere perdendone infine il controllo...e alla fine ne viene consumato.

Può sembrarvi un preambolo eccessivo per una semplice graphic novel come la mia “Oltre la maschera”, ma c'è un perché a tutto ciò: nella vita delle persone c'è molto di più di quanto traspaia agli occhi non solo dei conoscenti ma anche degli amici più stretti. Non siamo tenuti a mostrare agli altri ciò che abbiamo in noi, né gli altri sono tenuti a scoprirlo, ma purtroppo le scelte e gli eventi della nostra vita possono rendere insopportabile quel peso.

Oltre la maschera” è il risultato di chi da quel peso è stato schiacciato, incapace di prendere una decisione, lasciando che gli ingranaggi della vita si arrugginissero smettendo di girare nel modo giusto ma senza fermarsi del tutto – un meccanismo mal funzionante che finisce per danneggiare tutti gli altri – una maschera splendente che nasconde un volto ammuffito dalle scelte sbagliate.

 

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